Creazionismo e diritti umani


samurai

di Rino Cammilleri

In esclusiva per i forum di TotusTuus.Net, riprende la pubblicazione degli «Antidoti».

Lo scorso venerdì l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, a maggioranza, ha invitato i governi della Ue a fare di tutto affinché il creazionismo non venga insegnato nelle scuole, perché (testuale) «rischia di trasformarsi in una seria minaccia ai diritti umani».
Il Corsera riferiva, il giorno dopo, che particolare attenzione è stata riservata al nostro Paese, dove nel 2004 il ministro della pubblica istruzione (allora Letizia Moratti) aveva addirittura osato avanzare la proposta di eliminare l’insegnamento dell’evoluzionismo dai programmi scolastici; ma prima, saggiamente, aveva sottoposto la questione a un comitato di «esperti», tra cui i premi Nobel Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia.
Il comitato aveva risposto che, al contrario, l’insegnamento dell’evoluzionismo è fondamentale per gli studi in generale e per la crescita civica degli studenti in particolare, in quanto salutare antidoto contro il razzismo e l’eugenetica.

Certo, a ripensare ai disegnini che campeggiavano (e campeggiano) sui sussidiari dell’obbligo, qualche perplessità viene.
Ci riferiamo all’ameba che diventava pesce, il quale diventava tartaruga e poi coccodrillo; questo usciva dall’acqua e si metteva a camminare a quattro zampe perdendo le scaglie e il colore verde; poi diventava pitecantropo e si copriva di peli, ergendosi via via fino a farsi scimmione e infine homo nudus.
Qualche illustratore completava la catena raffigurando un tizio in giacca-cravatta-occhiali che picchiettava su un computer.

Quanto ciò potesse ostare al razzismo, però, non si sa.
Infatti, pare vero il contrario: se Darwin ha visto giusto, forse non tutte le «razze» si sono evolute allo stesso modo e negli stessi tempi.
Per quanto riguarda l’eugenetica, poi, proprio le teoria della selezione naturale sembrerebbe giustificarla.
Già: se il «caso», cieco per definizione, ci ha messo miliardi di anni per produrre l’homo informaticus, gli scienziati odierni, che ci vedono benissimo, possono dare la giusta spintarella all’evoluzione con interventi mirati e accelerare quel che, tanto, è ineluttabile.

Certo, credevamo che lo scontro evoluzionisti-creazionisti fosse cosa tutta americana perché roba da fondamentalisti protestanti.
Anzi, pare proprio che i talebani della situazione siano da ricercare tra i darwinisti senza se e senza ma, quelli che nel 2005 balzarono alla gola del cardinale di Vienna, Christoph Schönborn, che aveva osato dichiarare al New York Times: «Ogni scuola di pensiero che nega o cerca di ignorare la schiacciante evidenza del “disegno intelligente” in biologia, è ideologia e non scienza».

Infatti, è noto che la vita non si genera spontaneamente dalla non-vita e il «caso» non è certo un concetto scientifico.
Ma è anche noto che gli organismi consultivi della Ue vedono nella Chiesa cattolica e nei suoi esponenti il maggior pericolo per i «diritti umani», date le loro posizioni in materia di gay.
Ora, poiché ci sono luminari che, come il nostro Veronesi, sono sicuri di un’ulteriore tappa evoluzionistica dell’umanità in senso bisessuale, qualcuno in sede Ue forse ha pensato bene di mettere le mani avanti?

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