Grazie prof. Arber: adesso è chiaro che la nostra opposizione non è per motivi religiosi di Enzo Pennetta


 

In un discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze il Presidente Werner Arber conferma che non c’è conflittualità tra la Chiesa Cattolica e la teoria neodarwiniana.

 

 

Grazie a lui adesso è definitivamente chiaro che la nostra critica alla teoria neodarwiniana non ha niente a che vedere con la religione.

 

L’ossessione per la religione sembra proprio essere tutta da parte darwinista, come testimoniato dall’articolo L’Accademia del Vaticano promuove le idee di Darwin pubblicato a firma del prof. Telmo Pievani sul Corriere della Sera il 22 ottobre scorso, da quello pubblicato sul sito Pikaia (tra le notizie “in primo piano”) e da quello sul sito del prof. Formenti.

Questo risalto dato al discorso del Presidente della PAS conferma quanto era già chiaro da tempo, che cioè i sostenitori della teoria neodarwiniana ritengono che ogni critica che venga mossa alla teoria possa nascere solo da preconcetti religiosi, e fu proprio per questo motivo che quando venne pubblicato il libro di J. Fodor e M.P. Palmarini “Gli errori di Darwin“, gli autori si sentirono in dovere di inserire la seguente premessa:

“Bisogna scegliere fra fede in Dio e fede in Darwin; e se si vuol essere umanisti laici, meglio optare per la seconda”. […] Vogliamo decisamente aderire all’albo degli umanisti laici. In effetti entrambi ci proclamiamo atei – completamente, ufficialmente, fino all’osso e irriducibilmente atei. Perciò cerchiamo spiegazioni esclusivamente naturalistiche dei fatti dell’evoluzione, anche se pensiamo che si mostreranno molto complesse, come spesso sono le spiegazioni scientifiche. Siamo convinti che l’evoluzione sia un prodotto totalmente meccanico e siamo convinti che questo escluda non solo cause divine ma anche cause finali, élan vital, entelechie, interventi di alieni extraterrestri e altre cose simili”

Adesso il discorso del Nobel W. Arber giunge a completare il quadro: non solo si può contestare la  teoria darwiniana da parte atea, ma la si può sostenere da parte religiosa, e più specificamente cattolica.

Per essere ancora più chiari al riguardo, per ribadire che le motivazioni religiose non c’entrano niente, possiamo parafrasare M. Piattelli Palmarini facendo qualche “piccola modifica” alla sua frase:

...ci proclamiamo cattolici – completamente, ufficialmente, fino all’osso e irriducibilmente cattolici.

Ciononostante abbiamo un’opinione diversa da quella del Presidente della PAS.

Come dimostrato da questo intervento di W. Arber la dichiarata fede cattolica non ci obbliga a prendere una posizione in contrasto con la teoria neodarwiniana, è invece la dichiarata fede nella ragione che ci spinge in tale direzione.

Concordiamo poi totalmente con il Presidente della PAS quando, come riportato in un passaggio conclusivo dell’articolo del prof. Pievani sul Corriere, afferma:

Con un certo coraggio, ha aggiunto che se Gesù Cristo fosse ancora vivo «sarebbe favorevole all’applicazione di una solida conoscenza scientifica per il bene a lungo termine dell’umanità». 

Certamente anche noi non possiamo che essere per “una solida conoscenza scientifica”, ed è infatti questo il motivo che ci spinge a  mostrare i limiti insormontabili della teoria neodarwiniana.

Adesso ci aspettiamo che il prof. Pievani, il prof. Formenti, il CICAP e tutti coloro che etichettano sbrigativamente ogni oppositore come “creazionista”, siano coerenti con quanto accaduto.

Chiediamo quindi che costoro smettano di utilizzare il termine “creazionista” come una clava e accettino un confronto intellettuale e scientifico.

 Grazie prof. Arber.

 

 

 

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