di Pier Maria Boria |
|
(Liberamente tratto da “Caro amico mio…, ovvero dialoghi minimi intorno ai sistemi” di P.M.B.)1. La costruzione, i principi e lo stile; i principi di conservazioneMaestro: Caro amico mio, avrai notato che esistono innumere pubblicazioni che discutono, brigano, disputano (verbo puù elegante) ma dimenticano che qualunque costruzione deve essere eretta su delle fondamenta.Indipendentemente dall’argomento, non si può discutere con serietà ed efficacia che i disputanti concordino in anticipo quali principi comuni costituiscano le fondamenta della loro costruzione.Tanto per fare un esempio inerente al nostro mestiere di vili meccanici, se parliamo di fenomeni che implichino trasformazioni fisiche adotteremo principi della Termodinamica, della Meccanica, dell’ Ottica etc………..Allievo: …Come dire principi comuni, conclamati, consolidati ed accettati dagli interloquenti perchè in accordo con le risultanze sperimentali…Maestro: Esattamente! Solo con queste premesse è possibile che la discussione non si tramuti in sterili affabulazione, in suono vuoto come cembalo squillante (direbbe l’amico da Tarso). L’affabulazione, che confina (o si confonde) con lo sproloquio, si compiace di se stessa. L’autocompiacimento è massimo quando si ingarbugliano i pensieri in modo da non far trapelare la propria vacuità e da dare l’impressione, ad un terzo, di avere risposto a qualunque domanda anche a quelle a cui, in realtà non si sa rispondere.La risposta onorevole, giusta ed onesta che sarebbe “non so…”, va bandita come fosse una vergogna: è la fregatura dei tuttologi!………………………………………………………………………………………………………………….Il seguito sul sito del Professor Boria http://www.piermariaboria.it/pagine.asp?idp=127 |