A domanda… risposta!


In questi giorni sono pervenute molte domande, alcune sono interessanti altre sono decisamente senza senso e a cui è facilmente trovare risposte sui testi che normalmente indichiamo come letture informative.

Di seguito le risposte di Stefano Bertolini autore di moltissimi convegni e molto informato su tutto quello che avviene a livello scientifico sulla teoria di Darwin.

Ecco alcune risposte a domande poste da alcuni lettori:

 In natura il caso non esiste.
Certo di si che il caso esiste in natura. Se non fosse cosi vorrebbe dire che l’evoluzione fosse guidata (un’intelligenza o progettista o forza esterna) che è incompatibile al suo concetto fondamentale che mutazioni genetici casuali sono il meccanismo dell’evoluzione di una specie in un’altra. Il caso crea le mutazioni e la selezione naturale è il meccanismo che seleziona queste mutazioni in base all’adattabilità dell’organismo a sopravvivere in un certo ambiente.

La simmetria è un meccanismo che consente di ottimizzare gli spazi e le informazioni. Una struttura simmetrica è più “facile” rispetto ad una asimmetrica, e quindi ha maggiori chances di vincere la competizione evolutiva rispetto ad una struttura più complessa che impegna maggiori energie. Ecco perché la maggior parte delle specie viventi presenta una generale simmetria, esser umani inclusi.
Che diciamo del regno delle piante? La mancata simmetria ha dato a questo intero regno di specie viventi meno chance di vincere la competizione evolutiva?  Assolutamente no. Questa argomentazione non regge. La simmetria nel regno degli animali in realtà è maggiormente evidenza di un progetto intelligente, perchè abbiamo già determinato che l’evoluzione, e le mutazioni che sono il suo meccanismo, è frutto di caso.

Il meccanismo di riproduzione sessuata che prevede due sessi, è solo uno dei tanti meccanismi possibili, e nemmeno il più diffuso tra le specie viventi, lo è solo tra gli animali superiori.
Anche questo argomento non regge. Il fatto che esistono diversi metodi di riproduzione non nega che l’esistenza di strutture complementari maschio e femmina o individui maschio e femmina siano stati il frutto di disegno. Concordiamo che l’esistenza di esseri viventi complementari sia un evidenza per un progettista. D’altra parte anche la simbiosi fra molte specie diverse (esempio pesce ascia e il pesce barbiere, tartaruga marina e il pesce corallo, ecc.) non si può spiegare tramite l’evoluzione.

L’evoluzione NON ha “strutturato in contemporanea tante coppie”, di tante specie diverse, si è partiti da un primo unico organismo che ha sviluppato la riproduzione sessuata da cui sono derivate tutte le specie viventi di animali superiori.
Anche qui la logica si frammenta. Cosi un primo organismo avrebbe sviluppato la riproduzione sessuata attraverso secoli di evoluzione, cioè, piccoli passi evolutivi grazie a mutazioni casuali? Se l’evoluzione dell’abilità di riprodursi sessualmente abbia dato un vantaggio all’organismo, come mai è sopravissuto tutti quei secoli prima di avere quel vantaggio? Mi sembra che se la cavava benissimo senza la riproduzione sessuata. Inoltre, in quei secoli di evoluzione, mentre evolvevano gli organi o meccanismi maschili/femminili, come sopravviveva se necessitava di organi maschili/femminili pienamente formate e funzionanti? Dienuovo questo ci dimostra l’esistenza di un progetto intelligente. Tuttavia, seguiamo la logica. Il primo organismo si evolve in una coppia di esemplari, uno maschio, e l’altra femmina. Mentre questi si evolvono in altre specie significa che il maschio e la femmina si evolvono indipendentemente, ma mantenendo una perfette compatibilità sessuale e il stesso tasso di evoluzione fra di loro. Sorge di nuovo il problema dell’evoluzione che non può essere guidata, ma puramente casuale, grazie a mutazioni genetiche casuali e l’effetto dell’ambiente. Cosi questa perfetta compatibilità si sarà mantenuta per ogni evoluzione di ogni specie in ogni ramo dell’albero evolutivo per centinaia di milioni di anni? Penso che l’assurdità di questa logica sia chiaro. Dimenticavo, se tutte le altre specie si siano derivate da questo primo organismo (o coppia) perchè esistono tutti i vari metodi diversi di riproduzione e eccezioni in ogni  angolo?

Una evoluzione casuale provvederebbe chissà quanti miliardi di secoli”. Potrei capire questo dato temporale come lo hai ricavato? O è solo una tua supposizione senza base alcuna?
Haldane, il noto genetista delle popolazioni, ha fatto il calcolo della mutazione dell’uomo dalla scimmia. Ha calcolato che in 10 milioni di anni (più tempo di quanto a disposizione) sarebbero stati possibili solo il 0,001 % delle mutazioni necessari, ignorando che i) l’evoluzione non viene guidata (mutazioni casuali), ii)  90% di mutazioni sono fatali. iii) Mutazioni non sono indipendenti. Cosi è sorso il noto Dilemma di Haldane che conclude che l’evoluzione dalla scimmia all’uomo è impossibile. Haldane ha basato il suo calcolo su una similitudine nel DNA fra scimmia e l’uomo del 96%, ma studi più recenti indicano che l’attuale similitudine è solo del 92% (Nature, 27 Maggio 2004, pp. 382 – 388), che aumento esponenzialmente l’impossibilità del evoluzione dell’uomo.  Poi non parliamo neanche del fatto che nessun biologo molecolare abbia mai mostrato la creazione di nuove informazioni genetiche mai esistite prima. La genetica si basa esclusivamente alla selezione e il ri-arrangiamento di informazione genetica pre-esistenti.

Come si spiega la diversità, la contemporaneità e la complementarità delle singole coppie, per la continuità della specie?”
Proprio grazie al meccanismo dell’evoluzione.
In base a che prove? La genetica ha mostrato che nuove informazioni genetiche non vengono mai create (vedi per esempio il libro del noto genetista, inventore del “gene gun”, Dr.J.C.Sanford, Genetic Entropy & The Mystery of the Genome, FMS Publications, 3rd Ed., 2008, p.27). La selezione naturale agisce semplicemente selezionando il DNA con il risultato di un patrimonio genetico ridotto dei figli. Viene spesso citato l’evoluzione come se fosse una certezza ma è semplicemente una supposizione senza base alcuna. La genetica non lo sostiene, e la totale mancanza di anelli mancanti lo sostiene (altrimenti perché Gould e Eldredge si sono inventati il principio del equilibrio punteggiato nel 1972 per spiegare questa assenza di forme di transizione?). Non cerchiamo di risuscitare i soliti esempi ormai ridondanti come Archaeopterix, Pakicetus, Australopithecus, scartati da decenni dagli scienziati evoluzionisti esperti in materia.


La diversità da una generazione all’altra è la prova che l’evoluzione è VERA.
Dove? Se la biologia molecolare non ha mai visto la creazione di nuove informazioni genetiche, nonostante i miliardi di esperimenti di ibridizzazione, non esiste altro meccanismo che possa spiegare l’evoluzione da una specie all’altra. Il grande pubblico è stato ingannato dal gioco sull’equivoco dove la selezione naturale viene inter-scambiato con l’evoluzione. Sono due concetti ben distinti e ben diversi. L’evoluzione è la mutazione di una specie in un’altra completamente diversa (come il dinosauro che si evolve in uccello), mentre la selezione naturale è la variazione all’interno di una stessa specie. L’evoluzione è presunta, mentre la selezione naturale è osservata. Anche gli creazionisti ci credono ampiamente nella selezione naturale, ma le selezione naturale non e assolutamente la prova empirica dell’evoluzione!


Se non ci fosse il meccanismo delle mutazioni da una generazione all’altra, come spieghi che due fratelli, figli degli stessi genitori, che attingono allo stesso patrimonio genetico hanno caratteristiche diverse tra loro e diverse da quelle dei loro genitori?

Chi scrive questa domande chiaramente non capisce come funziona la genetica ed il DNA. E’ semplice. I genitori hanno un patrimonio genetico con potenzialità di variazione nel fenotipo, che è l’espressione del genotipo (DNA) in caratteristiche esterne visibili. Accade un campionamento casuale nella divisione del DNA dei genitori (50% da ogni genitore) che viene unito nel figlio. Con l’enorme numero di possibili combinazioni (parliamo di cifre esponenziali) siamo assicurati che ogni persona sia geneticamente distinta. La selezione naturale si basa esclusivamente sul principio della deriva genetica (campionamento casuale del DNA) nel suo lavoro. Però, la selezione naturale ha la tendenza di mantenere stabile le caratteristiche della specie, evitato estremità di espressione del genotipo per ridurre l’impatto di mutazioni che sono dannose all’organismo (il 90% sono fatali). Ricordiamo che una mutazione è un errore nel copiare di un gene. Questo effetto della selezione naturale come meccanismo di auto-preservazione in realtà va contro l’evoluzione, chiaramente evidenziando un altro problema per spiegare l’evoluzione. Di nuovo, la variazione che esiste all’interno di ogni specie (e mai oltre i limiti definiti geneticamente della specie – un fringuello sarà sempre un fringuello) sostiene che esiste un progetto intelligente come fonte della vita.

Quando si parla di diversità e bellezza delle specie viventi si dovrebbe parlare anche delle deformità e delle aberrazioni.
E’ proprio l’evoluzione che si serve delle deformità e la morte per portare avanti il suo lavoro selettivo. Questo è assolutamente necessario e fondamentale nell’ipotesi che si chiama evoluzione. E’ questo aspetto doloroso dell’evoluzione che ha causato una grande sofferenze in Charles Darwin nel vedere morire la sua amata figlia Annie. 3 dei suoi 10 figli sono morti in infanzia. Si pensa che probabilmente questo ha portato alla malattia prolungata di Darwin


Un disegno intelligente come spiega le deformità e le malattie genetiche?
Le deformità e le malattie non vengono spiegate dal disegno intelligente, ma dal peccato. La vita è stata creata perfetta con una genetica perfetta, nessuna mutazione genetica, nessuna morte. Alla ribellione dell’uomo contro Dio (disubbidienza), la mano che sosteneva la vita sulla terra è stata ritirata, lasciando entrare in vigore la seconda legge della termodinamica che si chiama entropia. Questa dice che tutto va da un stato di ordine ad uno stato di disordine, creando un aumento di entropia. E’ questo che risulta in mutazioni genetiche (errori di copiatura del DNA). La mano di Dio si può considerare come un energia di entropia negativa che preveniva l’entropia. Quando l’uomo ha deciso di ribellarsi contro Dio, in contemporaneo ha deciso di subire la con sequenza della sua scelta. Dio, con amore, aveva avvertito Adamo ed Eva: Genesi 3:3 ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”». L’uomo e tutta la vita organica sulla terra sta degenerando. Questa degenerazione comprende la degenerazione genetica con l’uomo andando verso l’estinzione genetica secondo i genetisti delle popolazione. Il patrimonio genetico dell’uomo si sta impoverendo e il tasso di mutazione (che sono tutte dannose) aumenta creando una situazione preoccupante (per che è evoluzionista) di futura estinzione genetica (vedi il libro di Dr Sanford).

Se il nostro DNA è stato determinato da un “disegnatore”, lo stesso disegnatore deve aver deciso dettagliatamente per ciascuno di noi, non avrebbe senso altrimenti. E se ha deciso per ciascuno di noi come lo spieghi questo?
http://www.anencephalie-info.org/i/doman…
Ancora, questa domanda è frutto di una scarsa conoscenza del funzionamento della genetica. Dio, come disegnatore, ha creato l’uomo e tutte le altre specie bibliche (equivalente al livello di famiglia secondo la classificazione linneana) con un patrimonio genetico ampio per permettere una potenzialità di variazione enorme, ma sempre esclusivamente all’interno della specie biblica. Con la selezione naturale (deriva genetica, effetto del fondatore, ecc.) abbiamo ora la vasta variazione di specie linneane che conosciamo oggi. Perciò, le malattie genetiche come la anencephalie sono la conseguenze di un mondo che soffre a causa della decisione dell’uomo di ribellarsi contro Dio e successivamente e subentrata l’entropia. Molti trovano quest’idea difficile da capire. Come può un Dio di amore permettere che…. La realtà è che questa sofferenza non era nel piano iniziale di Dio per l’uomo, ma è il risultato di una scelta dell’uomo, il risultato del peccato. Dio soffre con noi a vedere la Sua creazione soffrire, ma per il Suo amore ha messo in atto un piano di salvezza. Attraverso il sacrificio di Gesù Cristo possiamo avere accesso alla vita eterna. Un giorno presto Gesù tornerà a porre fine a questa sofferenza, a queste mutazioni genetiche e ricreerà il mondo. Dio ci ha promesso in 2Pietro 3:13 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.

Se pensiamo ad un meccanismo di mutazione ed evoluzione riusciamo a dare una spiegazione compiuta, se parliamo di “disegnatore intelligente” allora qualcosa non quadra.
Se incominciamo a pesare le evidenze e le predizioni del modello evolutivo contro quelle del disegno intelligente in ogni campo come la genetica, paleontologia, cosmologia, presto il peso si sposta a favore del disegno intelligente. Ogni nuova scoperta costringe gli evoluzionisti di rivedere le loro teorie e ogni anni sempre più scienziati arrivano alla conclusione che l’evoluzione non spiega adeguatamente quello che vedono nelle loro ricerca. Uno dei casi recenti più noto è l’abbandono dell’ateismo da parte del più noto ateo Antony Flew. E’ uscito il suo libro: “ Dio Esiste: Il viaggio verso la mia scoperta del divino è così di gran lunga un pellegrinaggio della ragione. Ho seguito l’argomentazione fin dove mi ha condotto. E mi ha portato ad accettare l’esistenza di un Essere che esiste di per se stesso, immutabile, immateriale, onnipotente e onnisciente.”

La diversità interna alle specie e tra le specie è spiegata compiutamente solo se prendiamo in considerazione un meccanismo di evoluzione.
L’evoluzione rimane un ipotesi non provata. La biologia molecolare, la selezione naturale, la mancanza di fossili di transizione e molte altri tutti parlano dell’impossibilità dell’evoluzione. Il punto di partenza dell’evoluzione rimane ancora più impossibile perché l’abiogenesi (l’evoluzione chimica, generazione spontanea della vita) è stata verificata come impossibile, con un calcolo matematico di probabilità del Sir Frederick Hoyle che ha dato l’impossibilità della spontanea generazione della prima cellula vivente come 1 su 10E40.000, cioè matematicamente impossibile anche concedendo miliardi di miliardi di anni. Se la somma di tutti gli atomi un TUTTO l’universo è stato stimato come 10E80, si può capira che 10E40.00 è un numero talmente grande da essere fuori della nostra capacità d’immaginazione. La probabilità della abiogenesi del 1 su 10E40.000 è come far esplodere una grossa bomba sotto una grossa montagna e i pezzi cadono e voilà, New York con gli ascensori che funzionano, i semafori che funzionano, ma non solo… ogni secondo i pezzi continuano a cadere e formano Seoul, Londra, Milano, Mosca per un eternità. Ci vuole sicuramente una fede più grande  a credere nella abiogenesi che in un Dio creatore ed un disegno intelligente. Per questo Frederick Hoyle a smesso di credere nella abiogenesi per spiegare l’origine della vita sulla terra. Invece fa ricorso alla panspermia! La vita sulla terra proviene dallo spazio! Questo è ancora più privo di fondamenta perché semplicemente spostiamo il problema (impossibilità) della abiogenesi su un altro pianeta!

Quello che hai dimostrato è solo che tu non hai ancora ben chiaro questo meccanismo, nient’altro.
Suggerisco che chi ha posto queste domande studi più accuratamente la propria teoria e faccia un tentativo di studiare anche la posizione creazionsta. Solo allora potrà prendere una decisione informata su quale ha più peso. Come prima lettura potrei suggerire il libro tradotto recentemente in italiano: Confutare l’evoluzione di Jonathan Sarfati, acquistabile al seguente link: http://www.origini.info/libro.asp?id=107. Senza dubbio è il migliore libro introduttivo sull’argomento.


Stefano Bertolini

5 pensieri su “A domanda… risposta!

  1. Nel dilemma di Haldane vengono considerate solamente mutazioni puntiformi sui vari loci

    non vengono considerate trasposizioni delezioni duplicazioni di interi geni o di materiale regolatore.

    l’uomo ha 3,4 miliardi di paia di basi e il suo dna è identico a quello della scimmia per il 99% o oltre.

    1% di 3.4 milardi? 34 milioni, di piccole differenze considerando che molte di queste sono su dna non codificante (che ha la sua importanza ma qui adesso stiamo parlando di loci genetici)
    le differenze su loci genici sono davvero poche.
    il 98.9% circa del dna umano è di tipo non codificante.

    quindi poichè qui stiamo a valutare mutazioni sui geni quindi solo a carico di dna codificante (seguendo il discorso di haldane) il 1% di 34milioni è 340000.

    quindi 340.000 sono i nucleotidi diversi nel dna codificante tra uomo e scimmia.

    considerando che noi non discendiamo da loro ma insieme discendiamo da un comune antenato possiamo dividere le diversità per due (è un calcolo molto generico che non tiene conto del fatto che solo da uomo sapiens una generazione è di 20 anni mentre prima dell’uomo sapiens era + corta e si avvicinava a quella delle scimmie attuali di circa5-7 anni) quindi trascurando quanto sopra dettonoi potremmo avere un numero di copie diverse dal nostro antenato di circa 170’000 su dna codificante.

    quante di queste sono mutazioni che comportano differenze favorevoli?
    poche, noi siamo diversi da loro più per la diversa espressione genica che per il risultato degli specifici geni.

    quindi basare una critica all’evoluzionismo semplicemente su mutazioni favorevoli di geni, senza considerare l’isolamento di una popolazione, le diversa durata di una generazione duplicazioni, delezioni trasposizioni, mutazioni a carico del dna non codificante. è oltremodo fuorviante.

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    ————————————–…
    aggiungo

    innanzitutto haldane avrà posto il suo dilemma ma è uno dei maggiori sostenitori del neodarwinismo (anzi per dirla meglio è tra i fondatori del neodarwinismo), quindi credo che egli stesso credeva in quello che diceva, solo che non riusciva a capire una cosa, appunto il suo dilemma.

    allora, secondo te all’epoca di haldane (morto nel 62) conoscevano i tassi di mutazione di alcuni singoli geni?

    te li riporto dal J russel uno dei migliori libri di biologia e genetica universitari.

    qui sono riportate le mutazioni SPONTANEE nei GAMETI (sia chiaro perchè posso modificare tutto il dna del mio corpo ma se la mutazione non è nei gameti non la trasmetterò mai.)

    quindi
    acondroplasia 1.3 su 100’000 gameti
    aniridia 0.5
    distrofia miotonica 1.1
    epilopia 1
    corea di hungtington 0.5
    poliposi intestinale 1.3
    neurofibromatosi 10
    osteogenesi imperfetta1.3
    anomalia di palger 2.7
    retino blastoma 1.2

    allora questa è una lista di tassi di mutazioni specifiche su alcuni geni che causano malattia.
    io ti ho dato 10 tassi, quanti loci abbiamo?
    30.000-40’000? fai la media dei tassi precedente? viene circa 2 ogni 100’000 gameti?
    ok moltiplicali per il numero di geni, quindi abbiamo un che su 100’000 gameti 60’000-80’000 possano avere almeno una mutazione su un gene (magari causando una malattia)

    quindi a me sembra (a te non so) che6-8 miei figli su 10 (non penso che ne farò così tanti) avranno un nucleotide su un gene diverso dal mio (lasciando perdere il dna della madre, parlo di quello che gli conferisco io).

    non ci siamo estinti per malattie genetiche perchè per fortuna abbiamo sempre un altro allele (sano si spera)

    e come detto prima non sono il numero di mutazioni FAVOREVOLI a rendere una specie diversa da un altra, ma semplicemente il numero totale di mutazioni traslazioni duplicazioni etc etc etc su tutto il materiale genetico non solo sul dna codificante. quindi quando haldane fa quel calcolo non tiene conto di tutto il resto.
    all’epoca di haldane non si conosceva minimamente il ruolo del dna non codificante, dei promotori, degli inibitori etc

  2. Perché hai cancellato il mio commento? 😦

  3. Che dire? Grazie. Gli articoli e le risposte ai lettori sono trattati in maniera comprensibilissima logica e filologia.Tutto questo rafforza la mia fede in un creatore intelligente, potente e amorevole le cui qualità si vedono dalle cose create.La bibbia sostiene, semplicemente, che se ogni casa è creata da qualcuno chi ha creato tutte le cose è Dio.
    Complimenti vivissimi

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