Si sente spesso parlare di prove schiaccianti a favore del Darwinismo, qui di seguito una simpatica scheda di un amico del comitato antievoluzionista.
Sfidiamo gli evoluzionisti a darci qualche spiegazione di come mai questi FATTI in realtà sono solo e sempre a parole… al massimo delle simpatiche interpretazioni… Solitamente dei semplici falsi.
Pro
Anche se non sono un evoluzionista (tutt’altro) ad alcune domande posso rispondere io.
Alla nr 36 aggiungerei un topo (se non sbaglio Apodemus sylvaticus) la quale è stata riconosciuta come specie nel 1894.
Tuttavia i cambiamenti sarebbero soltanto minimi e non basilari.
Alla nr 40 viene descritta una specie di Drosophila (non ricordo quale però).
Contro
Nella numero 1 esistono svariate ipotesi alternative.
C’è quella a ferro-zolfo, con le argille, con le bolle ecc…
Tutte ipotesi scartate sui libri per far vedere che tutti gli scienziati sono d’accordo su un’unica modalità.
Sul brodo primordiale gli esperimenti sono stati fatti in un piccolo recipiente, non nell’immensità dell’oceano primordiale, per cui è applicabile il secondo principio della termodinamica.
Le correnti oceaniche avrebbero disperso facilmente i prodotti derivati da una presunta scarica elettrica diminuendo di molto le probabilità di formazione di catene di amminoacidi.
Questa è un’obiezione anche alla domanda nr 7.
Salve! mi chiamo Luca,sono un dottorando in zoologia e sono capitato sul sito per caso, ho risposto poco fa ad un altro post (quello riguardo Aldo Piombino) perchè mi sembrava che il tono fosse aperto mentalmente e anche preparato.Però questo post mi lascia un pò perplesso. Non sono un biochimico quindi non mi addentro riguardo ai problemi legati ai composti organici, per quanto tutto vada visto nell’arco di circa un miliardo di anni (intervallo tra la data probabile di formazione della terra e le prime tracce fossili). Riguardo la formazione della vita, esistono varie teorie, ma esistevano anche riguardo la forma dell’atomo, prima di riuscire a trovare un’interpretazione valida. La più accreditata prevede un progressivo complessarsi degli “organismi”, a partire da protocellule fatte da semplici involucri lipidici in acqua (come goccioline di olio in acqua, in pratica) per arrivare alla simbiosi di batteri diversi, alcuni dei quali funsero poi da mitocondri.
Il punto 5 è noto come impossibile dai tempi di Spallanzani e Redi.
I punti da 18 a 31 e punto 33: sono trattati in qualunque testo di zoologia (tra l’altro,l’Archeopterix non era un uccello). Un testo molto valido è “Zoologia dei Vertebrati” di Pough, Janis e Heiser (Editrice Ambrosiana).
Punto 32: domanda priva di senso. Per mappare le mutazioni casuali si dovrebbero mappare tutti i codici genetici di tutte le specie interessate e riuscire a ricostruirne una filogenesi dettagliata e datata. Del resto, per un evoluzionista è utile ma non indispensabile: la filogenesi si può ricostruire anche senza ricorrere al DNA.
Punto 35: la positività o negatività di una mutazione dipende dal caso e dell’ambiente, a priori tendono ad essere o inutili o al limite negative, ma se l’ambiente cambia una mutazione teoricamente negativa può rivelarsi positiva. In un laboratorio, le condizioni sono costanti.
Punto 34: i casi sono rarissimi perchè l’evoluzione non avviene su scala umana. Ma sono più numerosi dei casi osservati di orogenesi (sollevamento delle montagne) e più numerosi dei casi osservati di creazione di una specie dal nulla.
Punto 36: dipende da cosa si intenda per “evoluzione attualmente in corso”. Gli italiani si sono alzati come statura rispetto ai loro nonni: si sono ridotte le unità di misura? E questo è l’esempio più banale che si possa fare.
Punto 37: domanda completamente scorretta. Non si può pretendere che un uomo paleolitico riuscisse a distinguere due specie diverse di insetto (non esistono solo le antilopi…), in quanto a) non aveva la nozione di specie se non a livello inconscio e b) gli entomologi moderni faticano a volte a distinguere due specie tramite il microscopio, figuriamoci 100.000 anni fa. Inoltre, questo tempo è verosimilmente troppo breve per consentire la speciazione.
Punto 38: impossibile in quanto si producono razze, non specie. La speciazione implica una barriera riproduttiva che non può essere ottenuta se due specie si incrociano.
Punto 39: gli OGM sono di fatto specie nuove, ma pure se venissero create non avrebbe alcun peso in termini evolutivi, in quanto l’evoluzione riguarda specie che vivono in natura. Semmai, un creazionista dovrebbe essere interessato a dimostrare che si possono creare specie in laboratorio.
Punto 40 (questo mi ha fatto cadere le braccia): avete mai visto una classificazione filogenetica in vita vostra?avete mai letto la diagnosi di una nuova specie o la revisione di un genere in un lavoro scientifico?
Punto 41: leggere un testo di etologia evolutiva
potrebbe esservi d’aiuto.
I punti da 42 a 48 non mi sono chiari. Quei numeri dimostrerebbero che…?
Discendiamo dai ricci di mare?apparteniamo alla stessa linea evolutiva (i deuterostomi), quindi non mi pare una cosa tanto strana. E tutti i metazoi derivano da antenati comuni, quindi hanno tutti una base comune. Ma continuo a non capire il senso di quei punti.